Quando l’intelligenza artificiale entra nelle redazioni.

Il più delle volte, alcune considerazioni futuristiche, sembrano vaneggiamenti di nerd scappati di casa. Ma questa volta non è così.
L’intelligenza artificiale e il machine learning stanno entrando nelle redazioni in maniera forte e pragmatica. Un futuro giornale potrà essere realizzato e gestito interamente dall’Intelligenza artificiale?
Partendo da questa domanda ho provato a raccontare quello che sta accadendo oggi o potrà succedere domani, intorno all’intelligenza artificiale applicata al giornalismo.

Intanto partiamo dalle prime ipotesi di utilizzo che maggiormente hanno colto il mio interesse:

  • La creazione di home page su misura per il lettore, conoscendo i suoi interessi (questione cookie a parte) in modo da mantenere sempre la sua attenzione.
  • L’individuazione e la creazione automatica di contenuti in base all’analisi dei dati di quello che accade a livello locale o internazionale.
  • La creazione di notizie non notizie ma confezionate “al volo” in base all’interesse del lettore.

Quando detto sopra sembra fantascienza? Affatto, il canadese Globe and Mail, lo sta già facendo con Sophi. Un programma di IA.

Qualche numero sull’Artificial Intelligence

  • Il mercato dell’Artificial Intelligence vale 300 milioni di euro, +15%
  • AI presente nel 53% delle imprese, il 40% ha progetti operativi
  • Il mercato AI trainato dai software col 62% della spesa, i servizi valgono il 38%, marginale l’hardware.
  • I progetti più finanziati sono Intelligent Data Processing (33%), Natural Language Processing (18%) e Recommendation System (18%).
  • Chatbot e Virtual Assistant le iniziative più in crescita (+28%)
  • La riduzione dei budget a causa del Covid prima barriera all’uso dell’AI, ma cresce la maturità: le aziende che hanno almeno un progetto esecutivo passano dal 20% al 40%
  • L’AI è un concetto noto anche ai consumatori: il 94% dei consumatori ne ha sentito parlare e il 51% ha utilizzato prodotti e servizi con funzionalità di intelligenza artificiale

(fonte: Ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano)

“Il futuro del giornalismo dipende soprattutto dalla capacità dei giornalisti di adattarsi alle nuove tecnologie.

Francesco Marconi, ex Ricerca e Sviluppo del Wall Street Journal a New York, oggi Co-Founder di Applied XL

A proposito di Francesco Marconi, qui potete scaricarvi: THE FUTURE OF AUGMENTED JOURNALISM. Una guida per le redazioni nell’era delle smart macchine.

La video intervista

Senza andare troppo nei tecnicisimi che credo non siano di interesse diretto di un editore o di chi si occupa di un giornale online, la cosa che mi ha incuriosito molto è capire come oggi alcune realtà “vicine di casa” adottino sistemi di IA all’interno di una pubblicazione online. Allora ho chiesto a Matteo Monari, imprenditore digitale, che collabora con Telefonino.net ed altri magazine, come hanno integrato queste tecnologie su alcuni portali italiani, cosa hanno realizzato e come funziona.

L’ agenzia cinese Xinhua,dal 2018 che usa l’IA per creare interamente un giornalista.

Segnalazioni

  • Esiste un laboratorio internazionale sull’intelligenza artificiale applicata al giornalismo: The JournalismAI Collab
  • Amazon comincia a pre-vendere prodotti che non esistono e chiede ai sostenitori se procedere o meno
  • A Novembre 2020, durante il Web Marketing Festival si è parlato di AI e Big Data per migliorare la vita dell’uomo con Patrizio Bianchi, Direttore Scientifico IFAB.
  • Nel TedX del 2019 a Trento, il prof. Paolo Traverso spiega in maniera facile per tutti a capire come funziona l’IA.
  • Matlda – è un robot dotato di IA sviluppato dal Research Centre for Computers, Communication and Social Innovation della La Trobe University di Melbourne, in Australia – che mette a confronto i candidati al termine dei colloqui e può dare suggerimenti alle aziende identificando i candidati migliori per l’assunzione.
  • Wordsmith, un software di Automated Insights, permette di generare contenuti partendo dall’inserimento di dati.
  • L’agenzia inglese Press Association utilizza un software in grado di costruire una notizia e impacchettarla grazie a un template. I lettori inglesi leggono così oltre 30.000 storie al mese scritte da un bot.